Più riteniamo importante il nostro lavoro, migliori sono reddito e salute!
I benefici fisici e psicologici dell’avere un impiego (per noi) di valore!
Maggiore è la considerazione che abbiamo del nostro lavoro, maggiori saranno il nostro reddito e la nostra salute psicofisica.
Questo è l’assunto sul quale si basano due ricerche, che analizzano e confermano quanto emerso nella letteratura scientifica.
Nel corso degli anni 1970, lo storico Studs Terkel ha viaggiato molto per intervistare decine di persone comuni sui loro lavori.
Dopo aver ascoltato tutti, dagli operatori telefonici ai minatori, per il suo libro “Working”, l’autore ha concluso: “Il lavoro è una ricerca quotidiana di significato, così come si desidera il pane quotidiano, sia per il riconoscimento, che per il denaro, per la prontezza, invece che per il torpore…”.
Come ha detto Terkel, la maggior parte di noi “ha un lavoro che è troppo piccolo per il proprio spirito” – cioè, un lavoro è più di uno stipendio fisso.
I sondaggi mostrano, infatti, che avvertire in esso un significato, o un fine, è ritenuto, spesso, una delle qualità più desiderabili in un posto di lavoro, superando, a volte, anche i vantaggi del poter avere uno stipendio più alto.
La ricerca, inoltre, ha collegato questo fattore a diversi risultati positivi, che vanno da una vita più lunga ad un conto in banca più sostanzioso.
Il primo studio.
In uno studio del 2014, pubblicato su “Psychological Science”, i ricercatori Patrick L. Hill (Carleton University) e Nicholas A. Turiano (West Virginia University) hanno analizzato i dati raccolti da oltre 6.000 persone, che hanno preso parte al Longitudinal Midlife in the United States Study (MIDUS).
In una parte di questo questionario, i partecipanti hanno risposto a domande che misuravano il loro avvertire uno scopo nella vita (ad esempio, “alcune persone vagano senza meta nella vita, ma io non sono una di loro”), così come domande che misuravano altre variabili psicosociali, tra cui esperire emozioni positive e negative.
Quattordici anni dopo l’intervista iniziale, circa 570 dei partecipanti originali erano morti (circa il 9% del campione). È interessante notare che coloro, che avevano indicato di avvertire uno scopo importante nella loro vita, avevano più probabilità di essere ancora vivi.
Anche dopo il controllo di altri marcatori del benessere psicologico ed affettivo, i risultati delle analisi hanno mostrato che gli individui con questa caratteristica vivevano di più, rispetto ai coetanei che vivevano senza un fine.
“I nostri risultati sottolineano il fatto che trovare soluzioni per la vita e definire obiettivi generali per quello che si vuole raggiungere, può aiutare davvero a vivere più a lungo, indipendentemente da quando trovate il vostro scopo”, ha concluso il Dott. Hill. “Questi risultati suggeriscono che ci sia qualcosa di unico nel trovare uno scopo che sembra portare ad una maggiore longevità”.
Lo studio più recente.
Ma avvertire un significato nella vita, e soprattutto nel lavoro, non è un bene solo per la nostra salute, ma può esserlo anche per i nostri portafogli.
In un nuovo studio, i Dott. Hill e Turiano, hanno scoperto, infatti, che avere uno scopo non solo proteggeva dalla mortalità, ma prediceva anche il successo finanziario.
“Gli studi dimostrano che avere uno scopo correla positivamente con prospettive future più ampie e con un senso maggiore che il proprio tempo è stato utilizzato in modo efficace per soddisfare gli obiettivi”, scrivono gli autori sul “Journal of Research in Personality”. “Così, le persone determinate hanno più probabilità di risparmiare o di fare investimenti, che supportino questi obiettivi, e di non sprecare le risorse sulla base di scelte impulsive”.
Come nel precedente studio, il gruppo di ricerca ha analizzato i dati provenienti dal MIDUS.
Questa volta, però, esso ha analizzato anche le misure self-report sul reddito e sul patrimonio netto. Agli intervistati sono stati chiesti, infatti, lo stipendio dello scorso anno, i guadagni del coniuge, l’assistenza pubblica, le azioni e le obbligazioni, i risparmi, i beni immobili, i veicoli ed i debiti.
I risultati hanno evidenziato, in questo caso, che il reddito delle persone che dichiaravano di avvertire uno scopo nella loro vita era aumentato nel periodo di tempo intercorso tra le due rilevazioni.
Considerazioni.
Non è chiaro, però, il motivo esatto, per il quale gli individui più motivati guadagnassero un vantaggio economico.
In effetti, queste persone avevano livelli più elevati di reddito familiare e patrimonio netto iniziale ed hanno avuto anche maggiori probabilità di aumentare questa ricchezza nei nove anni tra le valutazioni.
“Una spiegazione plausibile è che, se queste persone tendono ad essere psicologicamente e fisicamente più in salute, esse dovranno sostenere costi minori di assistenza sanitaria e perderanno il lavoro con minore frequenza”, hanno aggiunto i ricercatori. “Esse, inoltre, possono concentrarsi di più sui loro obiettivi professionali e, come ha suggerito uno studio, coloro che valutano questi ultimi come più importanti, durante la transizione verso l’età adulta, riferiscono di avvertire uno scopo nell’età adulta, quindi possono ottenere il successo professionale, che, probabilmente, aumenta il reddito personale”.
Fonte: PsychologicalScience.org
(Traduzione ed adattamento a cura della Dottoressa Alice Fusella)