Predire Ansia e Depressione già nel cervello dei neonati.
Le scansioni cerebrali alla nascita possono prevedere l’insorgere di sintomi psichiatrici.
Uno studio, pubblicato sul “Journal of the American Academy of Child and Adolescent Psychiatry”, suggerisce che possono essere riscontrati dei predittori precoci di Ansia e Depressione nel cervello, sin dal momento della nascita.
Analizzando le scansioni cerebrali, effettuate su neonati, i ricercatori hanno scoperto, infatti, che la forza ed il modello delle connessioni tra l’amigdala ed alcune regioni del cervello predicevano la probabilità che i piccoli sviluppassero, dai due anni, sintomi di internalizzazione, come tristezza, timidezza eccessiva, nervosismo o ansia di separazione, che si collegano a Depressione e Disturbi d’Ansia nei bambini più grandi e negli adulti.
“Il fatto che abbiamo potuto osservare questi modelli di connettività alla nascita aiuta a rispondere alla domanda critica sulla possibilità, o meno, che essi siano responsabili dei sintomi precoci, collegati a Depressione o Ansia, o se siano i secondi a portare cambiamenti nel cervello”, ha spiegato la Dott. essa Cynthia Rogers, assistente professore di Psichiatria infantile. “Abbiamo scoperto che, già al momento della nascita, ci sono alcune connessioni cerebrali che possono essere responsabili dello sviluppo successivo di problemi psichiatrici”.
Lo studio.
Inizialmente, la Dott. essa Rogers ed il suo team hanno cercato di identificare le differenze nella connettività funzionale del cervello, ovvero il coordinamento delle attività tra le diverse parti del cervello di bambini nati prematuramente di almeno dieci settimane e quelli a termine.
A tale scopo, essi hanno sottoposto a Risonanza Magnetica Funzionale 57 dei primi, ai quali fu eseguito il test all’incirca nel giorno in cui sarebbero dovuti nascere, e 65 dei secondi.
Durante questi esami, i ricercatori hanno analizzato le differenze nei modelli di connettività tra le varie regioni del cervello, nella speranza di trovare delle prove per spiegare il fatto che i neonati prematuri abbiano un rischio maggiore di sviluppare problemi psichiatrici, tra cui Ansia e Depressione, più tardi nella loro vita.
In particolare, il gruppo di lavoro si è concentrato su come una struttura, coinvolta nell’elaborazione delle emozioni, l’Amigdala, si colleghi con altre regioni del cervello.
Risultati.
In primo luogo, gli studiosi hanno scoperto che sia i bambini sani nati a termine, che quelli prematuri, avevano dei modelli di connettività tra l’Amigdala ed altre regioni del cervello, che erano simili a quelli che studi precedenti avevano riscontrato negli adulti.
Tuttavia, la forza di queste connessioni nei secondi era ridotta.
Un risultato più interessante fu che i modelli di collegamento tra Amigdala ed altre strutture, come l’Insula, la quale è coinvolta nella coscienza e nelle emozioni, e la Corteccia Prefrontale Mediale, la quale è importante nella pianificazione e nel processo decisionale, aumentavano il rischio di sviluppare sintomi precoci legati a Depressione ed Ansia.
Follow – up.
Quando i bambini superarono i due anni d'età, un sottogruppo del campione è stato sottoposto a delle valutazioni di follow-up, per verificare se ci fossero i sintomi predittivi di Ansia e Depressione.
In questo caso, i ricercatori hanno valutato 27 dei bambini nati prematuri e 17 di quelli nati a termine.
“I bambini nati prematuramente non avevano maggiori probabilità, rispetto a quelli a termine, di mostrare i primi segni di Ansia e Depressione”, ha spiegato la Dott. essa Rogers. “Parte di ciò può essere dovuto al fatto che un certo numero degli appartenenti al secondo gruppo era già a rischio di sviluppare questi sintomi, a causa di fattori sociodemografici, come vivere in condizioni di povertà, o avere una madre con questi disturbi.
Inoltre, la gravità di questi primi sintomi era correlata con i modelli di connettività, riscontrati nei bambini di entrambi i casi”.
Prospettive future.
I ricercatori hanno intenzione di valutare di nuovo tutti i bambini dello studio, quando avranno 9 - 10 anni, per constatare se le connessioni cerebrali continuino ad influenzare il rischio di sviluppare Depressione e Disturbi d’Ansia.
“Abbiamo l’obiettivo di riesaminare i bambini prematuri, quando saranno più grandi, insieme a quelli a termine, e studiare come i loro cervelli si siano sviluppati nel corso del tempo”, ha concluso la Dott. essa Rogers. “Vorremmo definire se hanno ancora molte delle stesse differenze in termini di connettività, se vi sono stati dei cambiamenti nelle connessioni strutturali e funzionali del cervello, e come tutto ciò si relazioni al fatto che abbiano sviluppato, o meno, i sintomi dei disturbi psichiatrici considerati”.
Fonte: Science Daily
(Traduzione ed adattamento a cura della Dottoressa Alice Fusella)