Quando il partner può diventare “spaventoso”?
Cosa possiamo definire spaventoso? Quando una fantasia sessuale diventa spaventosa? E quando bisogna avere paura del proprio partner?
Tutti quanti, in una certa misura, sentono il bisogno di avere una vita sessuale divertente ed eccitante; i giochi di ruolo, cambiare spesso ambienti e posizioni, rendono il tutto più avventuroso, aggiungendo il giusto pizzico di calore ed eccitazione.
Anche rispetto ad alcune pratiche sessuali, in particolare il BDSM (Bondage-Dominazione-Sadismo-Masochismo), in cui si assiste alla condivisione di esperienze erotiche basate sul dolore, lo squilibrio di potere e/o l’umiliazione tra due o più partner adulti e consenzienti, non si manifestano particolari problemi.
Ma esistono anche molte persone che “lottano” con alcune cose che i propri amanti fanno, chiedono o mettono in atto.
Ci si chiede pertanto, cosa possiamo definire spaventoso? Quando una fantasia diventa spaventosa?
Alcuni uomini hanno fantasie che coinvolgono le proprie compagne e possono magari suggerire una preferenza per l’abbigliamento da avere.
Un’altra cosa è se il proprio partner chiede di parlare come una bambina, depilare completamente le parti intime, farsi chiamare ‘papà’ ed effettuare altre richieste come se volesse trasformare la partner in una bambina.
Tale comportamento può delineare il profilo di un soggetto attratto dai bambini, e sta percorrendo una linea pericolosa tra una fantasia malata e la realtà.
Rispetto a questo la Dottoressa Deborah Schurman-Kauglin, una Criminal-profiler esperta di crimini seriali, suggerisce che è meglio allontanarsi subito da tutti quei soggetti che cercano di fare della partner un figlio, soprattutto se ciò avviene in camera da letto.
Questo, continua la Dottoressa, tuttavia “non è lo scenario peggiore. Il caso peggiore è quello in cui vuole farti del male”.
In tal senso, non si fa riferimento ad un rapporto consenziente in cui il partner accetta di essere legato per provare livelli e situazioni di eccitamento diverso, ad esempio, ma ad un vero e proprio comportamento sadico in cui il partner gode nel procurare volontariamente del male.
Alcuni uomini possono infatti trarre godimento dal costringere una persona nel fare sesso, o nell’assumere determinate posizioni, solo per fermarsi poi all’ultimo minuto.


Il senso di godimento deriva dalla costrizione imposta, e anche se non arrivano a “violentare” non significa che non siano pericolosi.
Possono infatti ricorrere alla violenza fisica, utilizzare oggetti dolorosi durante il rapporto. C’è una paura reale e un dolore vero, e in situazioni di questo tipo, con il tempo, inizierà a pretendere sempre di più.
Questo tipo di comportamento può essere presentato e mascherato da forme di gioco, o solo come un modo di voler stupire, ma quando la situazione degenera e ci si ritrova con lividi o ferite, subentra la vergogna ed un processo di isolamento, che porta la vittima a chiudersi ed a non avere il coraggio di chiedere aiuto.
Avvertendo questi dubbi e soprattutto la paura, il soggetto potrebbe asserire che sia soltanto un gioco, ma in realtà è un desiderio deviante progettato per rendere l’altro un oggetto sessuale.
Spesso, alcuni uomini possono anche chiedere di provare a soffocare durante l’attività sessuale; questo è un segnale di avvertimento, in quanto, qualcuno che vuole cercare di strangolare l’altro durante il sesso è perché necessita di una scarica di violenza per mantenere od ottenere l’eccitazione sessuale.
Queste fantasie sessuali violente possono facilmente condurre alla morte; giocare può diventare infatti molto pericoloso.
La stessa cosa può dirsi in tutte quelle situazioni in cui il partner chiede all’altro di fingersi morto durante il sesso; questo tipo di fantasie richiamano una forma di sessualità deviante che prende il nome di necrofilia, ossia una attrazione sessuale verso cadaveri.
La ricerca suggerisce che soggetti aventi fantasie sessuali necrofile possa avere il desiderio di uccidere. Possono poi esserci anche uomini che propongono un rapporto sessuale alternativo con altre donne, o che chiedono di praticare rapporti sessuali con altri uomini di fronte a lui.
Possono tentare di costringere la partner ad impegnarsi in rapporti sessuali con terzi, per un semplice godimento ed intrattenimento personale.
Questo solitamente viene attuato per mostrare che riescono ad esercitare un certo controllo sull’altro, di avere il totale potere sull’altro.
Se si è mai notato un comportamento del genere nel proprio ragazzo o fidanzato è meglio fare un passo indietro.
Ciò che è fondamentale è non sentirsi mai costretti a fare qualcosa che non si desidera. Questo tipo di persona usa infatti la partner per la propria comodità, trattandola come un oggetto o un giocattolo.
Nonostante questi suggerimenti sembrino banali e soprattutto condivisi dalla maggioranza, la Dottoressa Kauflin sottolinea di aver lavorato con tante donne che sono state abusate e violentate ma, purtroppo, “nessuna di loro si sentiva degna di ottenere aiuto”.
Tutto questo si manifesta in quanto la persona viene “spogliata” delle sue caratteristiche, pensieri, comportamenti, divenendo così un puro oggetto di gratificazione.
A sua volta, il senso di colpa e la vergogna generano un blocco e, al pari di una dipendenza, non si riesce ad uscire dal circolo vizioso.
“In tutti questi casi, quando ti senti sola, ricorda che ci sono persone che si preoccupano; devi solo trovare la forza di fare il primo passo per chiedere aiuto. Devi pensare che è la tua vita e vale la pena salvarla. Una volta che riuscirai a fare questo passo, gli altri saranno molto più facili”, ha concluso la Dottoressa Kauflin.
Tratto da PsychologyToday
(Traduzione e adattamento a cura della Dottoressa Giorgia Lauro)