Realtà virtuale e trattamento del dolore
Attraverso la realtà virtuale, i pazienti affetti da dolore vengono immersi in un ambiente simulato multisensoriale e tridimensionale; utilizzando un casco e delle cuffie, nonché un joystick o una bacchetta, gli utenti possono muoversi nel mondo virtuale come se fossero reali.
La realtà virtuale, secondo ricerche recenti, sembra destinata a diventare la frontiera del domani.
Con software specializzati e cuffie capaci di generare immagini, suoni e altre sensazioni per creare un ambiente apparente-realistico, gli utenti possono creare esperienze virtuali che possono letteralmente trasportarli fuori da questo mondo.
Anche se le impostazioni per la realtà virtuale sono estremamente costose, i progressi nella tecnologia informatica hanno ridotto enormemente il prezzo.
Ad esempio, utilizzando Google Cardboard, gli utenti possono trarre vantaggio dalle proprietà di monitoraggio del movimento degli smartphone per creare un sistema di realtà virtuale ad un costo modico.
Sistemi migliori sono già in fase di sviluppo per consentirne così un uso diffuso nei diversi settori; dopo aver esaminato alcune delle nuove applicazioni commerciali presenti, si può sostenere che la realtà virtuale potrebbe diventare uno degli sviluppi più emozionanti nel mondo della tecnologia informatica nei prossimi vent’anni.
Oltre al suo potenziale per l’intrattenimento e l’istruzione, la realtà virtuale sta lentamente diventando un importante strumento medico.
I professionisti della salute mentale la stanno già sperimentando nel trattamento di problematiche emotive come le fobie e il disturbo da stress post-traumatico.
Attraverso simulazioni realistiche, le persone affette da disturbi d’ansia relativi a diversi trigger situazionali, possono imparare a superare le loro paure attraverso un’esposizione simulata.
La realtà virtuale può essere inoltre utilizzata anche in scenari di allenamento, consentendo agli studenti medici di assistere agli interventi chirurgici che si svolgono a migliaia di chilometri di distanza e di diagnosticare malattie nei pazienti che non possono mai incontrare di persona.
Gli scienziati si sono quindi chiesti se tale tecnologia può aiutare anche quei soggetti affetti da dolore?
Il numero totale di pazienti affetti da tale condizione a causa di lesioni, condizioni mediche o conseguenze di interventi supera di gran lunga il numero di pazienti affetti da diabete, malattie cardiache e cancro.
Secondo una relazione del 2011 dell’Istituto di Medicina, il costo annuale del trattamento del dolore negli Stati Uniti oscilla tra i 560 e i 635 miliardi di dollari, una cifra perennemente in aumento.
Oltre alla pura spesa associata al trattamento e alla produttività persa, il rischio di dipendenza da molti farmaci attualmente prescritti per i pazienti affetti da dolore dimostra chiaramente che la necessità di trattamenti migliori e meno dipendenti sembra più grande che mai.


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Come alternativa al farmaco, esistono numerosi trattamenti psicologici che si sono dimostrati efficaci nel controllo del dolore.
Insieme alla terapia cognitivo-comportamentale, al biofeedback, alle terapie basate sull’accettazione e l’ipnosi, la distrazione realtà-virtuale genera un notevole interesse tra ricercatori e pazienti.
Il principio fondamentale che sottende la terapia di distrazione per il dolore è l’uso di stimoli esterni come un video, una musica, una profonda respirazione che spinge la mente del paziente lontano dal suo dolore.
Attraverso la realtà virtuale, i pazienti vengono immersi in un ambiente simulato multisensoriale e tridimensionale; utilizzando un casco e delle cuffie, nonché un joystick o una bacchetta, gli utenti possono muoversi nel mondo virtuale come se fossero reali.
Oltre al display che genera gli stimoli visivi, il casco contiene anche tracciatori di movimento che permettono di modificare il campo visivo mentre la testa si muove.
Le cuffie inviano musica o suoni provenienti dal mondo virtuale e consentono anche di poter svolgere delle conversazioni con protagonisti simulati.
In tal senso, la ricerca ha osservato che la realtà virtuale è estremamente efficace nella gestione del dolore in pazienti con ustioni e altre tipologie di dolore.
Negli ultimi cinque anni, la quantità di ricerca in questo settore è aumentata bruscamente; in una meta-analisi recentemente pubblicata nella rivista Psychology of Consciousness, sono stati esaminati 14 studi recenti riguardanti la tecnica di distrazione della realtà virtuale nella gestione del dolore.
Gli autori della ricerca, Melissa P. Kennedy e Leonard S.Milling, dell’Università del Connecticut, si sono concentrati in modo specifico sul modo in cui la distrazione da realtà virtuale era efficace nel gestire diverse forme di dolore, sia in adulti che bambini.
Tra le applicazioni di realtà virtuale che sono state osservate, vi è il gioco per computer SnowWorld, sviluppato dai ricercatori dell’Università di Tecnologia di Waschington.
In un’intervista rilasciata al New York Times è stato sottolineato che “il gioco SnowWorld utilizza animazioni simili a Pixar per uso medico, in un videogioco che allevia il dolore delle vittime di ustioni”.
Originariamente sviluppato per i pazienti ustionati, il gioco viene ora utilizzato con un’ampia gamma di disturbi del dolore.


Quando si confrontano i risultati dei diversi studi esaminati, i ricercatori hanno scoperto che la tecnica della distrazione della realtà virtuale sembra essere altrettanto efficace come qualsiasi altro trattamento del dolore psicologico.
Mentre gli adulti sembravano trarne più vantaggio rispetto ai bambini, in generale non è stata trovata alcuna differenza reale in termini di tipo di dolore studiato.
Un risultato sorprendente riguardava il fatto di non aver rintracciato differenze significative tra i programmi specializzati sviluppati per pazienti affetti da dolore e le applicazioni commerciali della realtà virtuale.
Ciò suggerisce che la sensazione di essere immersi in un ambiente virtuale, per non parlare del senso di divertimento associato alla realtà virtuale, è probabilmente l’aspetto più importante della distrazione da realtà virtuale per molti pazienti affetti da dolore.
Purtroppo, pochi di questi studi hanno esaminato il dolore cronico e si rendono necessarie ulteriori ricerche per verificare come tale tecnica possa aiutare pazienti affetti da condizioni difficili da trattare come la fibromialgia.
Inoltre, sono necessarie ulteriori ricerche per vedere come la distrazione da realtà virtuale può essere adattata per essere più efficace per i bambini che esperiscono il dolore.
Mentre la distrazione fornita dalla realtà virtuale non può comunque sostituire, in caso di necessità, i farmaci, i vantaggi che offre rappresentano un’opzione interessante che deve quindi diventare più disponibile per le persone affette da dolore.
Poiché la tecnologia risulta la migliore e la meno costosa, è probabile che la realtà virtuale diventerà una di quelle strade sicure da percorrere per affrontare il dolore.
Tratto da PsychologyToday
(Traduzione e adattamento a cura della Dottoressa Giorgia Lauro)