Scoperta la causa del Disturbo Ossessivo-Compulsivo!
Gli scienziati hanno scoperto importanti novità sui meccanismi sottostanti questa patologia.
Alcune persone hanno una paura estrema della sporcizia, o dei batteri.
Di conseguenza, essi possono sviluppare l’abitudine di lavare compulsivamente e pulire più volte le mani ed il corpo.
In realtà, costoro sono intrappolati in un circolo vizioso, poiché la paura di nuove contaminazioni ritorna rapidamente dopo il lavaggio.
È per questo che coloro che ne soffrono non vedono via d’uscita: queste persone sono incapaci di cambiare il loro comportamento persino quando un lavaggio eccessivo ha comportato irritazione o danni alla pelle!
Cos’è l’OCD?
Circa il 2% della popolazione generale soffre del Disturbo Ossessivo-Compulsivo (OCD), almeno una volta nella loro vita.
La malattia è caratterizzata da pensieri intrusivi persistenti, che si cerca di compensare con un comportamento rituale ripetitivo.
Come avviene per Depressione, Disturbi alimentari ed altre malattie mentali, l’OCD è trattato con gli antidepressivi.
Tuttavia, questi farmaci non sono specifici, cioè non sono adatti per la cura di tale patologia.
Pertanto, gli studiosi sono alla ricerca di nuove e migliori terapie mirate, che abbiano anche minori effetti collaterali.
La proteina che innesca l’impulso a lavarsi.
Il Professor Kai Schuh dell’Institute of Physiology, presso il Julius-Maximilians-Universität (JMU), Würzburg (Germania), ed il suo team, in collaborazione con i JMU's Departments of Psychiatry and Neurology, ha esplorato le cause alla base del Disturbo Ossessivo-Compulsivo.
“Siamo stati in grado di mostrare, in modelli murini, che l’assenza della proteina SPRED2 può innescare un comportamento di controllo eccessivo”, ha spiegato il Dott. Schuh.
Egli ritiene, inoltre, che questo risultato sia fondamentale perché, fino ad ora, non è stata identificata nessuna chiara causa alla base di questo tipo di disturbo, visto che la ricerca precedente ha sottolineato che più fattori sono responsabili dello sviluppo dell’OCD, senza specificarne nessuno in particolare.
Sebbene sia presente in tutte le cellule del corpo, è stato trovato che la proteina SPRED2 si trova in concentrazioni particolarmente elevate in alcune regioni del cervello, ovvero i Gangli della base e l’Amigdala.
Normalmente, la proteina inibisce un importante percorso della cellula, la cosiddetta chinasi a cascata Ras/ERK-MAP.
Se essa non è presente, questa via del segnale è più attiva del solito.
"Ad essere eccessivamente attivo è, nello specifico, il recettore tirosin chinasico, TrkB, iniziatore di questo pathway del segnale a livello cerebrale”, ha spiegato la Dott. essa Melanie Ullrich.
A conferma di quanto emerso, la somministrazione di un inibitore che attenui la cascata iperattiva del segnale, nel modello animale, ha migliorato, in effetti, i sintomi ossessivo-compulsivi, che i topi avevano sviluppato in seguito a questa variazione di concentrazione della proteina SPRED2.
Inoltre, il gruppo di ricercatori è stato in grado di trattare il Disturbo con un antidepressivo in questo campione, in modo simile a quanto avviene nella terapia standard per gli esseri umani.
I loro risultati sono stati pubblicati sulla rivista “Molecular Psychiatry”.
Individuati nuovi obiettivi per le terapie.
“Il nostro studio fornisce un nuovo e prezioso modello, che permette di investigare i meccanismi della malattia e di sottoporre a valutazione nuove opzioni terapeutiche per il Disturbo Ossessivo-Compulsivi”, ha affermato il prof. Schuh.
È importante sottolineare come il legame, recentemente scoperto, tra OCD e chinasi a cascata Ras/ERK-MAP, apra anche nuovi obiettivi per la terapia: sono già disponibili dei farmaci che, negli animali, inibiscono questo percorso del segnale a livello cerebrale ed alcuni di loro sono stati approvati anche per il trattamento degli uomini.
Come specificato dalla Dott. essa Ullrich, questi ultimi sono, in realtà, farmaci usati per la cura del cancro, così come è vero che l’iperattivazione della chinasi a cascata Ras/ERK-MAP è anche un meccanismo sottostante frequente in questa patologia:
“A questo punto ci si chiede se questi farmaci possano essere efficaci anche nel trattamento del Disturbo Ossessivo-Compulsivo e se essi siano più utili in termini di effetti collaterali conseguenti”, ha concluso la studiosa.
Fonte: University of Würzburg
(Traduzione ed adattamento a cura della Dottoressa Alice Fusella)