Teoria della Mente: comprendere gli altri nel mondo sociale
Secondo alcune recenti ricerche la teoria della mente svolge un ruolo chiave nella manifestazione dei ritardi nello sviluppo, in quanto consente non solo di diagnosticare meglio la tipologia di “ritardo”, ma anche di creare interventi più efficaci per incoraggiare e sostenere il progresso dello sviluppo.
I concetti centrali rappresentanti la Teoria della Mente coinvolgono le credenze, i desideri e le intenzioni, e vengono utilizzati per capire perché qualcuno agisce in un certo modo o per prevedere come qualcuno agirà.
Nel complesso, la teoria della mente consente di comprendere l’insieme di emozioni, intenzioni e credenze di un’altra persona, e utilizza tale comprensione per gestire le diverse situazioni sociali.
Un compito comunemente usato per misurare la teoria della mente è solitamente quello delle “false credenze”; è un test costruito in modo tale da verificare la capacità dei bambini di attribuire un convincimento alla mente di altre persone.
Intorno all’età di 4 anni, i bambini migliorano nei compiti inerenti la teoria della mente, e sono in grado di capire che qualcuno può agire sulla base di una falsa convinzione di un oggetto o di un evento.
Per i bambini con ritardi nello sviluppo, come quelli affetti da disturbo dello spettro autistico, la teoria della mente può richiedere un po' più di tempo per svilupparsi e alcune, tra le competenze di livello superiore, possono non essere raggiunte affatto.
Secondo una ricerca di Mazz et al., durante l’età compresa tra i 5 e i 13 anni, i bambini affetti da autismo presentavano punteggi più bassi nelle misure di comprensione delle credenze e delle emozioni altrui rispetto ad altri soggetti, ma non esistevano delle differenze nella comprensione delle intenzioni altrui.
La possibilità di testare la teoria della mente attraverso dei compiti, consente anche di prevedere il livello di gravità della sindrome autistica, in quanto, coloro che presentano un livello più basso di rendimento nel compito, ricevono una diagnosi più severa – autismo con disabilità intellettiva - rispetto a quei soggetti che possiedono altre capacità attinenti alla teoria della mente - Sindrome di Asperger.


La teoria della mente svolge chiaramente un ruolo nella manifestazione dei ritardi nello sviluppo, in quanto consente non solo di diagnosticare meglio la tipologia di “ritardo”, ma anche di creare interventi più efficaci per incoraggiare e sostenere il progresso dello sviluppo.
La comprensione delle false credenze, indipendentemente dalla capacità e dall’età del bambino, è legata a vari aspetti del funzionamento sociale, inclusa la capacità di impegnarsi in conversazioni significative, capacità di risolvere i conflitti e di mantenere l’intimità nelle amicizie e nella competenza sociale complessiva.
Quindi, i bambini che hanno una comprensione delle false credenze in generale, presentano anche un migliore sviluppo sociale.
Inoltre, la comprensione di altre emozioni e credenze svolge un ruolo chiave nello sviluppo delle competenze sociali dei bambini e la mancanza di queste componenti della teoria della mente, che può essere evidente per coloro che soffrono di autismo o di altri ritardi nello sviluppo, possono compromettere lo sviluppo sociale.
Esistono alcune evidenze che suggeriscono come le abilità collegate alla funzione esecutiva, come l’inibizione, lo spostamento, la flessibilità cognitiva, siano legate alla teoria della mente, in modo tale che soggetti prescolari con abilità esecutive più avanzate siano in grado di tenere in considerazione più prospettive contemporaneamente, utilizzandole e contribuendo a distinguere tra la realtà e la credenza di un’altra persona.
La funzione esecutiva è stata anche messa in relazione alla competenza sociale: si è osservato che i deficit producono livelli più bassi di competenza sociale, ma la competenza sociale, intesa come competenze prosociali e impegno nelle interazioni, ha mostrato una relazione con lo sviluppo delle funzioni esecutive.
In tal senso, la teoria della mente svolge un ruolo complesso nello sviluppo; la teoria della mente è infatti legata alla competenza sociale e, a sua volta, la competenza sociale è legata alla funzione esecutiva.
Ma la funzione esecutiva contribuisce anche alla competenza sociale e, possibilmente, alla teoria della mente; gran parte delle nuove ricerche si stanno concentrando su queste relazioni, favorendo così un miglioramento della comprensione di queste tre aree di sviluppo e di come queste si influenzino l’un l’altra.
La ricerca, in tal senso, si prefigge di delineare queste eventuali relazioni, affinchè si possano aiutare i bambini a raggiungere il loro potenziale in tutti questi settori.


Le abilità sociali sono difficili da insegnare, modellare e incoraggiare nei bambini piccoli, specialmente quelli che presentano un ritardo nello sviluppo.
Se possiamo però comprendere i meccanismi di competenza sociale, come il funzionamento esecutivo e la teoria della mente, possiamo essere in grado di aiutare tutti i bambini a soddisfare quelle aspettative sociali che incontrano nella vita quotidiana.
Volendo concludere, è possibile che la funzione esecutiva sia legata alla competenza sociale; il rapporto tra competenza sociale e funzione esecutiva potrebbe essere più complesso e bidirezionale, come suggerito in alcune ricerche.
Sarebbe quindi importante determinare se le abilità annesse alle funzioni esecutive riguardino sia la teoria della mente che la competenza sociale allo stesso modo.
Comprendere come il meccanismo sottostante la funzione esecutiva influisca sullo sviluppo sociale può aiutarci a creare nuovi interventi per i bambini con autismo, soprattutto in virtù dei gravi deficit nell’area sociale.
Questi interventi potrebbero così concentrarsi su quelle componenti cognitive e la funzione esecutiva che possono contribuire a sviluppare la competenza sociale, rendendo l’intervento meno complesso e più accessibile.
Tratto da PsychologyToday
(Traduzione e adattamento a cura della Dottoressa Giorgia Lauro)