Troll e cyberbulli: i narcisisti e gli psicopatici della rete
La ragione per cui troll e cyberbulli sono in grado di abusare degli altri in modo così efficace è legata al trarre un senso di piacere disfunzionale dal danneggiare gli altri e perché non subiscono nessuna conseguenza emotiva negativa dall'infliggere dolore.
Molto spesso, la visione comune che si ha rispetto ai cosiddetti troll e cyberbulli è che tali soggetti presentino una bassa autostima.
Dopotutto, che tipo di persona farebbe di tutto per sminuire e insultare altre persone se non qualcuno che non ha una buona stima di sé?
Sfortunatamente, sono altre le forze che muovono e guidano i comportamenti di questi predatori online tanto da poter parlare di sadismo e psicopatia piuttosto che bassa autostima.
Quando si parla di trolling si fa riferimento ad una provocazione deliberata verso gli altri attraverso l'inganno ed un comportamento dannoso su Internet, che spesso provoca reazioni conflittuali, reazioni altamente emotive e interruzioni della comunicazione per far progredire il divertimento del troll.
A tal proposito, la ricerca ha dimostrato che i troll presentano alti livelli di narcisismo, sadismo, psicopatia e machiavellismo, aspetti noti come “Dark Triad of Personality”.
Ciò significa che gli stessi narcisisti e psicopatici che si incontrano nella vita reale potrebbero anche trarre profitto dai loro abusi nel mondo online.
Nel presente articolo si cercherà pertanto di delineare la relazione tra trolling, cyberbullismo, narcisismo e psicopatia.
Uno studio recente ha rivelato che mentre i troll sono caratterizzati da empatia cognitiva per valutare come qualcuno possa sentirsi dopo aver ricevuto i loro commenti offensivi, mancano dell'empatia affettiva, sono cioè incapaci di comprendere come potrebbe sentirsi quella persona dal punto di vista emotivo.
Non sorprende che la stessa conclusione sull'empatia cognitiva rispetto all'empatia affettiva sia stata dimostrata come presente nei narcisisti.

Altri studi hanno mostrato che livelli più elevati di sadismo e psicopatia predicevano il comportamento di trolling. Più alto era il punteggio della psicopatia, più era probabile che fossero in grado di riconoscere e provare la sofferenza delle loro vittime, restando però emotivamente indifferenti ad esse.
Pertanto, in prima battuta, si potrebbe dire che la ragione per cui troll e cyberbulli sono in grado di abusare degli altri in modo così efficace è legata al trarre un senso di piacere disfunzionale dal danneggiare gli altri e perché non subiscono nessuna conseguenza emotiva negativa dall'infliggere dolore.
Mentre non tutti i troll sono uguali, quelli che presentano elevati tratti di psicopatia sono psicologicamente pericolosi per le vittime.
Abuso e cyberstalking
Il cyberbullismo e le molestie presentano caratteristiche più specifiche quando il “troll” in questione non è anonimo ma qualcuno che si conosce nella vita reale. Molte vittime di partner narcisisti maligni si trovano molestati, perseguitati e vittime di bullismo online dai loro ex partner, specialmente se sono state le vittime a lasciarli.
I narcisisti abusivi possono creare numerosi account anonimi per “trollare” e perseguitare le loro precedenti vittime sulle varie piattaforme di social media, pubblicare foto intime della vittima o informazioni personali, hackerare i loro account, attuare campagne di diffamazione online e persino creare account falsi della vittima nel tentativo di rovinare la loro reputazione.
Ci sono molti modi in cui questa forma di stalking può degenerare online e può essere un tormento inquietante per le vittime che desiderano semplicemente sfuggire agli abusi; spesso infatti si trovano bombardate da e-mail, messaggi o commenti che li intrappolano in un circolo vizioso.
Secondo una recente indagine, il cyberstalking è diventato parte comune dei casi di violenza domestica.
Non solo i social media sono terreno di caccia per gli individui psicopatici, ma la tecnologia può essere un modo per i partner abusivi di localizzare realmente le loro vittime.
Si sa che i partner abusanti rintracciano le loro vittime usando il GPS sui dispositivi, intercettando la vittima attraverso l'uso di strumenti remoti tramite applicazioni mobili nascoste e persino installando spyware per tenere traccia delle attività online delle loro vittime.
L'impatto del cyberbyllismo o cyberstalking cronico può essere letale, portando a depressione, ansia e persino suicidio. Può richiedere un tributo alla salute mentale e al benessere psicologico delle vittime.
Questo si va quindi ad aggiungere a precedenti esperienze traumatiche, nonché a precedenti episodi di abuso, in particolare per i sopravvissuti che sono perseguitati dai loro ex partner.
Che cosa fare se si è vittima di trolling, cyberstalking o cyberbullismo?
Se si sospetta che l'autore di un reato sia qualcuno che si conosce è importante documentare ogni singola situazione di cyberbullismo attraverso gli screenshot.
Anche nei casi in cui non si conosca il perpetratore, è comunque importante documentare l'abuso. Oltre a bloccare gli account del perpetratore sulla piattaforma che si sta utilizzando, è bene chiedere un supporto alle forze dell'ordine locali, soprattutto se si stanno ricevendo minacce.
I troll o gli stalker seriali tendono a creare più account al fine di poter portare avanti i comportamenti di molestia. Se è possibile dimostrare che si tratta della stessa persona dietro questi account, intraprendere un'azione legale potrebbe essere più semplice.
È pertanto fondamentale tenere traccia di ogni account, di ogni messaggio, di ogni username o e-mai utilizzato e di ogni caso di abuso digitale. Ognuno di questi può fornire un indizio essenziale del puzzle dell'identità del perpetratore.
Indipendentemente dal mezzo, il cyberbullismo produce gravi conseguenze nella vittima. Pertanto, sarebbe ora di prevedere anche delle gravi conseguenze legali per gli autori.
A cura della Dottoressa Giorgia Lauro