Uso del cellulare ed effetti sulle relazioni sentimentali
L'eccessivo monitoraggio dell'altro attraverso il cellulare: una nuova norma sociale e relazionale!
Il telefono cellulare è ormai onnipresente; all'interno del loro studio, Tulane e Beckert, hanno riscontrato che il 90% dei partecipanti, sia universitari che delle scuole superiori, possiede un telefono cellulare.
Un successivo sondaggio, effettuato nel 2015, dal Pew Research ha rilevato che il 92% degli americani adulti possiede uno smartphone di ultima generazione.
Mentre, da una parte i cellulari possano avere degli effetti benefici, altri studi hanno esaminato i loro effetti nocivi.
Lopez e Fernandez, ad esempio, hanno descritto “l'uso problematico del telefono cellulare”, inteso come l'uso ripetitivo del cellulare come controproducente per la salute e il benessere.
Alcuni temono che l'utilizzo eccessivo del cellulare sia in realtà una forma di dipendenza, ed è ben noto che la dipendenza produca, inevitabilmente e inesorabilmente, degli effetti sull'individuo.
All'interno delle famiglie, la dipendenza porta a confini rigidi, scarsa comunicazione, alti livelli di negatività e di conflitto, disonestà e isolamento sociale.
Gli autori si sono quindi chiesti se l'uso eccessivo del cellulare possa portare a risultati simili; allo stato attuale, non si sa, dal momento che la ricerca è ancora scarna su questo argomento.
Carbonell et al., impegnati in una ricerca di articoli che descrivono la dipendenza da internet, videogiochi e telefoni cellulari, hanno trovato che il fenomeno più studiato è sicuramente la dipendenza da internet, mentre quella da cellulare comprende solo il 2,2% degli articoli disponibili.
Un aspetto interessante riguarderebbe come l'uso problematico del cellulare produca ripercussioni sulle relazioni sentimentali.
Ovviamente, i risultati che verranno presentati, sono preliminari, ma l'obiettivo dei ricercatori era quello di comprendere la relazione tra utilizzo del cellulare ed effetti sulla relazione di coppia.
Gli adolescenti, naturalmente, costituiscono la maggior parte dei soggetti di studio.
Subrahmanyam e Greenfiel, hanno concluso che le questioni inerenti allo sviluppo di intimità, sessualità e identità degli adolescenti possano subire trasformazioni seguendo una via che potrebbe essere utile o dannosa.
Picard ha intervistato 615 adolescenti, con età compresa tra i 13 e i 18 anni, e evidenziato che un numero allarmante di giovani aventi delle relazioni vengono spesso controllari, abusati, e minacciati dal proprio partner, e che questa forma di abuso è spesso tenuta nascosta ai genitori e/o familiari.
Un esempio proveniente dallo studio, un adolescente su tre che presentava una relazione, asseriva di ricevere 10, 20, 30 messaggi in un'ora da parte del partner per scoprire dove fosse, cosa stesse facendo e con chi si trovasse.
Draucker e Martsolf hanno anche trovato che, un'ulteriore preoccupazione, della comunicazione elettronica è quella di utilizzarla per monitorare il luogo in cui si trova il partner.
Infine, Lucero et al., hanno condotto un focus group con gli adolescenti impegnati in relazioni intime, osservando come le partner donne fanno di tutto per monitorare la vita dei propri fidanzati, mentre i partecipanti di sesso maschile hanno convenuto all'unanimità che le loro fidanzate effettuavano un controllo costante attraverso sms e i social network.
Entrambi i sessi hanno ammesso di “rubare” il cellulare del partner per controllare gli sms o messaggi su facebook.
Di particolare interesse è che i partecipanti a questo studio non hanno considerato questo monitoraggio eccessivo come problematico, ma piuttosto un evento comune molto diffuso tra i giovani.
Questo va a corroborare l'ipotesi che un comportamento ampiamente condiviso tra i giovani, vada a determinare l'instaurarsi di nuove norme sociali, che in realtà presentano aspetti problematici e disfunzionali.
È quindi plausibile pensare che un adolescente la cui partner non controlla il cellulare, potrebbe quasi sentirsi offeso o meno importante.
Mentre molti adulti vivono tale monitoraggio come una forma di abuso psicologico, gli adolescenti possono spesso vedere le cose in modo molto diverso.
Gli autori sperano che l'uso del cellulare da parte degli adolescenti, così come il monitoraggio, sia una pratica che andrà modificandosi nel tempo.
A supporto di tale ipotesi, Tulane e Beckert, hanno riscontrato una riduzione della quantità di messaggi e di controllo da parte di adolescenti “maturi”; nel loro studio la maggior parte degli studenti universitari si sono classificati come medi o leggeri, mentre quelli delle scuole superiori si sono prevalentemente definiti come medi o pesanti.
Pertanto, crescendo, probabilmente l'uso di questi mezzi di comunicazione non avrà più uno scopo strumentale o di controllo.
Tuttavia, è possibile che l'incessante monitoraggio potrebbe invece divenire una pratica standard e ampiamento condivisa, ma... Solo il tempo lo dirà!
Tratto da PsychologyToday
(Traduzione e adattamento a cura della Dottoressa Giorgia Lauro)