Violenza domestica
La violenza domestica produce degli effetti sulla salute mentale, dando vita a traumi emotivi gravi che predispongono alla depressione, ansia, attacchi di panico, abuso di sostanze e disturbo da stress post-traumatico.
Quando si parla di violenza domestica si fa riferimento a forme di controllo o violenza messe in atto da uno partner o entrambi i partner, all'interno di una relazione sentimentale, matrimoniale o di convivenza.
I mezzi di controllo includono l'abuso fisico, sessuale, emotivo ed economico, minacce e isolamento.
I sopravvissuti si trovano spesso ad affrontare molti ostacoli nel tentativo di porre fine agli abusi nella loro vita.
Una maggiore consapevolezza pubblica, legale e sanitaria, nonché migliori risorse comunitarie permetterebbero ai sopravvissuti di ricostruire la propria vita.
Da un punto di vista epidemiologico, la violenza domestica si verifica in ogni cultura, paese e gruppo di età.
Colpisce persone proveniente da tutti gli ambiti socioeconomici, educativi e religiosi, e si svolge sia nelle relazioni di tipo eterosessuale che omosessuale.
Le donne con meno risorse o una maggiore vulnerabilità percepita, cioè che presentano disabilità fisiche o psichiatriche, presentano un rischio maggiore di subire la violenza domestica o altre forme di abuso.
Anche i bambini sono colpiti dalla violenza domestica, anche se non lo testimoniano direttamente.
Gli abusanti utilizzano diversi modi per isolare, intimidire e controllare i propri partner; le forme di abuso prendono vita in modo insidioso e può essere difficile riconoscerle.

In una fase iniziale, il partner può sembrare attento, generoso e protettivo, ma successivamente divenire spaventoso e controllante.
Inizialmente gli abusi saranno isolati, il partner esprimerà rimorso e prometterà di non farlo più, iniziando a razionalizzare il tutto come dovuto allo stress per qualcosa che hai fatto.
Tra i segni precoci dell'abuso, la letteratura ha evidenziato: voglia di passare tutto il tempo con il/la partner tenendo traccia di ciò che sta facendo; gelosia in tutte quelle situazioni in cui viene percepita l'attenzione da parte di altri; tentativi di isolamento attraverso comportamenti amorevoli; ipersensibilità verso qualunque cambiamento di programma; pressioni nel fare cose in cui l'altro non si sente a suo agio.
Le domande che ogni soggetto potenzialmente abusato dovrebbe porsi sono: hai mai paura del tuo partner? Il tuo partner ti ha mai ferito o minacciato di danni fisici? Il partner di costringe ad impegnarti in attività sessuali non gradite? Ti preoccupi costantemente degli stati d'animo del tuo partner per paura di una sua reazione? Il tuo partner ti controlla costantemente? Ti accusa di avere altre relazioni? Controlla le tue finanze? Giustifica questi suoi comportamenti perchè abusa di alcool, sostanze, o per un'infanzia difficile e violenta?
Se la risposta ad alcune o tutte queste domande è affermativa, potresti essere vittima di abusi. Questo non deve innescare un senso di colpa, né spingere la persona a pensare di poter affrontare la violenza domestica da sola.
Secondo il National Violence Against Women Survey, il 22% delle donne viene fisicamente aggredita da un partner durante la propria vita, e quasi 5,3 milioni sono vittime di partner abusanti, causando 2 milioni di feriti e 1.300 morti.
Quasi il 25% delle donne sono state violentate e/o fisicamente aggredite da un partner intimo durante la loro vita.
Violenza domestica e salute mentale
La violenza domestica produce degli effetti sulla salute mentale, può infatti dare vita a traumi emotivi gravi che predispongono alla depressione, ansia, attacchi di panico, abuso di sostanze e disturbo da stress post-traumatico.
L'abuso può innescare tentativi di suicidio, episodi psicotici, e un recupero lento dalla malattia mentale.

I bambini esposti alla violenza domestica sono a rischio per lo sviluppo di problemi psicologici, disturbi psichiatrici, difficoltà scolastiche, comportamenti aggressivi e scarsa autostima.
Questi fattori possono rendere difficile per i sopravvissuti mobilitare delle risorse, e anche se ci si illude che prima o poi questa situazione finirà, o lui/lei cambierà, è bene ricordarsi che non si può fermare l'abuso del partner da soli.
E' quindi fondamentale superare il senso di colpa e la vergogna, e chiedere un aiuto e supporto professionale, o parlare con qualcuno di cui ci si fida come un amico, un parente, un vicino o un collega.
Tratto da “HealthyPlace”
(Traduzione e adattamento a cura della Dottoressa Giorgia Lauro)