Yoga e qualità della vita nei pazienti neoplastici
Rispetto alle difficoltà fisiche, emotive, cognitive ed esistenziali che i pazienti neoplastici affrontano, lo yoga sembra essere un rimedio appropriato che migliora la qualità della vita.
Il 21 giugno è la Giornata Internazionale dello Yoga, e l’obiettivo del presente evento sarà quello di sensibilizzare i benefici del praticare lo yoga.
Lo yoga rappresenta infatti una pratica antica introdotta negli Stati Uniti quasi 60 anni fa e la cui popolarità è cresciuta negli ultimi decenni.
Ci sono diverse tradizioni legati allo yoga le quali si pongono come fondamento per i numerosi stili insegnati e praticati; tuttavia la maggior parte enfatizza, a vari gradi, posizioni fisiche, tecniche di respirazione, meditazione e filosofia yogica.
Lo yoga si pone infatti l’obiettivo di migliorare e mantenere il benessere fisico, emotivo, mentale e spirituale, e i diversi stili possono essere praticati all’interno di diversi contesti, quali palestre, istituzioni educative, biblioteche locali e perfino parchi e spiagge.
Con la nascita dell’Istituzione del Centro Nazionale per la Medicina Complementare e Alternativa, che ora prende il nome di Centro Nazionale per la Salute Integrativa e Complementare, le pratiche come lo yoga, già dal 1988, iniziarono ad essere studiate dai ricercatori.
Questo tipo di indagine è ancora oggi molto importante, poiché il Centro Nazionale per le Statistiche della Salute, riporta che, nel 2012, il 10% degli americani ha svolto pratiche come lo Yoga, il Tai-Chi, e il Qi-Gong.
Per una chiarezza espositiva, il Qi-Gong, è un’antica pratica cinese che consente, attraverso un esercizio costante, di raggiungere un riequilibrio del ciclo energetico, di migliorare lo stato di salute, di rinforzare l’energia vitale e di accrescere la longevità.

Rispetto alle difficoltà fisiche, emotive, cognitive ed esistenziali che i pazienti neoplastici affrontano, lo yoga sembra essere un rimedio appropriato.
Gli insegnanti e già praticanti di yoga hanno la possibilità di adattare il proprio insegnamento alle esigenze dei pazienti affetti da tumore, incorporando lo yoga nelle diverse terapie integrative utilizzate per affrontare le conseguenze comuni della malattia, come il dolore fisico e mentale, l’ansia, la nausea, l’insonnia e l’esaurimento.
Una recente revisione di studi che ha esaminato la terapia yoga durante il trattamento del cancro, ha tracciato conclusioni promettenti da questa letteratura.
I dati di 9 studi non randomizzati, e di 13 randomizzati controllati, hanno concluso che vari tipi di interventi di yoga per pazienti adulti affetti da cancro sono stati utili per migliorare la qualità della vita, la qualità del sonno, la stanchezza, il benessere spirituale, nonché aspetti psicologici come la depressione, lo stress esperito e l’ansia.
Tuttavia, i ricercatori hanno precisato che tali risultati non possono essere generalizzati o estesi alla popolazione neoplastica, in quanto i partecipanti presentavano, per la maggior parte, il carcinoma mammario e non erano in fase avanzata, così come la formazione degli studi degli istruttori di yoga non è stata precisata nei diversi rapporti di ricerca.

Gli autori hanno osservato che i risultati fisici e biomedici sono stati meno frequentemente studiati e le scoperte preliminari per gli effetti collaterali legate al funzionamento cognitivo dovranno essere ulteriormente indagati.
Un grande trial randomizzato controllato di 200 sopravvissuti al carcinoma mammario ha esaminato gli effetti dello yoga successivamente al trattamento.
Le donne del gruppo di trattamento hanno partecipato a due incontri settimanali di 90 minuti per 12 settimane.
La valutazione dei segni infiammatori includevano la fatica, la vitalità, la qualità del sonno e la depressione; dall’analisi dei risultati, la fatica e l’infiammazione erano influenzate positivamente e il partecipare alle sedute di yoga rinforzava tale effetto.
Un’analisi secondaria ha indicato inoltre che i problemi cognitivi, annessi particolarmente all’infiammazione, erano minori nel gruppo che praticava lo yoga e in quelli che si impegnavano maggiormente nella pratica dello yoga.
Questa ricerca si è pertanto rivelata promettente in virtù del ruolo univoco e appropriato dello yoga per i pazienti affetti da tumore e per i superstiti: i suoi movimenti dolci e la messa a fuoco sul respiro e sulla meditazione funzionano bene per coloro che stanno sperimentando stanchezza e dolore.
Infine, il suo focus spirituale può “risanare”, in quanto il cancro può evocare temi esistenziali di controllo, identità, rapporto con gli altri e significato della propria esistenza.
Tratto da PsychologyToday
(Traduzione e adattamento a cura della Dottoressa Giorgia Lauro)