L’interpretazione dei sogni: Sigemund Freud e Gustav Jung a confronto

Il mondo dei sogni e della loro interpretazione è molto ricco e tortuoso, di certo non è facile parlarne superficialmente e con parole semplici come siamo soliti fare. In questo articolo, però, faremo del nostro meglio per analizzare insieme a voi l’importanza di questi ultimi e di quello che la nostra psiche ci comunica quando ci appisoliamo o durante le ore notturne.

Cosa sono i sogni?

Iniziamo, dunque, dalla definizione più facile di sogno; ossia “attività mentale che si verifica durante il sonno“. Questa può essere sia nitida e dettagliata, con una struttura narrativa, che meno coerente, dettata da sensazioni e con un coinvolgimento emotivo da parte del soggetto. Pensate, inoltre, che in antichità, si credeva che i sogni fossero una manifestazione della volontà degli Dei; oggi, al contrario, gli si attribuisce un significato tutto psicologico. La prima persona che provò a fare un’interpretazione del significato dei sogni fu Sigmund Freud che, a tale scopo, nel 1899 pubblicò un libro intitolato proprio “L’interpretazione dei sogni“. Da allora, tutti coloro che si sono cimentati in questo campo della psicologia, sono intenti a spiegare il perchè si sogna e quale significato si può attribuire a questa tipologia di eventi.

Un luogo comune errato riguardo i sogni, invece, è che essi durino solo pochi secondi. Al contrario, infatti, possono avere una durata che va dai 5 ai 25 minuti. Non troppo tempo fa, inoltre, si pensava che fossimo in grado di sognare soltanto nella fase REM del sonno, ma da studi non troppo lontani si è riusciti a stabilire che si sogna durante tutta la notte; il sogno fatto durante la suddetta fase, però, è semplicemente più facile da ricordare rispetto a quello fatto in NREM; ovvero durante il sonno profondo.

L’interpretazione dei sogni secondo Freud

Secondo gli studi del grande padre della psicoanalisi, i sogni che facciamo durante la notte sono caratterizzati da contenuti mascherati che nascondono, al loro interno, desideri di carattere sessuale inviati dall’inconscio. Anche se, apparentemente, il sogno non avesse nulla a che fare con uno sfondo sessuale, infatti, egli sosteneva che ci fosse un collegamento che il soggetto non esprimeva in maniera conscia a sé stesso perchè ritenuto inaccettabile o sconveniente. Anche nel caso in cui la sua teoria fosse veritiera, dunque, secondo i suoi studi non saremmo mai in grado di arrivare veramente al significato reale del sogno perchè troppo vergognoso addirittura persino da idealizzare. 

C’è da specificare, inoltre, che alla base della teoria e degli studi di Freud, ci sta la cosiddetta “teoria del travestimento“; secondo la quale ogni persona, animale o oggetto sognato non è quel che è, o quanto meno non si trova lì a rivestire con esattezza quella funzione. Ciò che si sogna, dunque, non è altro che il travestimento di qualcosa che non potrebbe realmente apparire perchè sconveniente.

L’interpretazione dei sogni secondo Jung

In contrapposizione alla teoria di Freud, con gli anni, arrivò anche quella del medico Gustav Jung; il quale, inizialmente, concordò con Freud e successivamente ideò una teoria propria. Egli, in particolare, andò fermamente contro la teoria del travestimento; si chiese, infatti, perchè mai il nostro inconscio dovesse sostituire o mascherare oggetti senza mostrarli realmente per ciò che sono. Jung, inoltre, diede al sogno un’importanza tale da porsi la domanda “A cosa serve il sogno che ho fatto e dove mi porterà?“.

Secondo lui, infatti, non solo non esiste nessun desiderio latente e nascosto nei sogni, ma essi si basano su qualcosa di più complesso ben lontano dalla conoscienza e le volontà del soggetto dormiente. Un credo importante della teoria di Jung, inoltre, fu il fatto che i sogni sono fermamente legati allo sviluppo della persona sin da quando si è neonati e che l’interpretazione non sta tanto nella causa che li genera ma nel fine che essi vogliono suggerirci.

Le teorie più acclamate dalle menti successive

È chiaro che ogni psicologo, ha il suo modo di interpretare i sogni a seconda dell’ispirazione in cui si rivede maggiormente, se quella di Freud o di Jung. Allo stesso tempo, però, esistono numerose teorie successive che psicologi più contemporanei hanno provveduto ad analizzare e tra queste troviamo quella in cui il sogno rappresenta una situazione della vita reale in cui il osggetto è bloccato. In questo caso, il sogno, dovrebbe essere uno strumento utile a capire quale sia la soluzione del problema ed il conseguente superamento dell’ostacolo.

A seguire, poi, troviamo quella secondo alcuni ricercatori in cui il sogno ha la funzione di regolare le nostre emozioni e consolidare i ricordi e, infine, una più moderna; quella secondo la quale i sogni ci spingano a differenziarci dalla massa poichè spesso, nella società odierna, si sente il bisogno di estraniarsi da quello che è il gregge e contraddistinguersi rispetto agli altri.  A tal proposito, la teoria è rafforzata dal fatto che non esistono sogni uguali; può, tuttavia, persistere uno stesso sogno in uno stesso individuo.